Monday, December 6, 2010

Reducing Swelling In Knuckles After Birth

On 14 December all "United against the crisis"!

will be there. FOR POSSIBLE ALTERNATIVE

Roberta Fantozzi - National Secretariat Prc

"It 's the era of the conflict" was written on the banner that the students have rolled out during the mobilizations against privatization and re-design class of the University. Those mobilizations surprising extent, determination and intelligence, that did not stop after the House approved the bill Gelmini, who have won a first result of "forcing" the shift of the debate in the Senate after the vote of confidence on December 14, continue to grow in schools and universities. The era of conflict is opposed to 'time after Christ's Sergio Marchionne to the design that, in the crisis, wants to wipe out every conquest of the labor movement, every social law in the name of "war" between companies competing in the global market . In that slogan is contained all the awareness and determination of the student movement, on the game open, una partita che riguarda la scuola e l'università, ed insieme i diritti del lavoro, il welfare, la democrazia. Una partita che riguarda il futuro dei livelli di civiltà, in Italia e in Europa: l'esito di una crisi che domanda la costruzione di un'alternativa di modello sociale e a cui invece si risponde accentuando le politiche che alla crisi hanno portato, dentro un'idea di società neocastale. Farla finita con l'idea del diritto al sapere, bene comune per eccellenza e costruire una scuola ed un'università dell'esclusione, in mano agli interessi privati delle imprese. Farla finita con i contratti collettivi e i diritti del lavoro: con le newco, la destrutturazione della contrattazione, il collegato lavoro. Farla finita con i diritti sociali, attaccati pesantemente dalle manovre del governo e che il nuovo patto di stabilità europeo che ci si appresta a firmare a metà dicembre, vuole distruggere definitivamente: scaricando su pensioni, sanità, servizi sociali, il debito della speculazione finanziaria. I movimenti che hanno attraversato il nostro paese, le lotte nei luoghi di lavoro, per la scuola e l'università pubblica, contro la privatizzazione dell'acqua, il nucleare e le grandi opere, le lotte per "il futuro bene comune" sono la buona notizia di questi mesi. La mobilitazione del 16 ottobre è stata un momento di connessione importante di quelle lotte che domandano una continuità, domandano di pesare sull'agenda politica e di costruire un'altra politica, che riapra una possibilità di trasformazione. Il 14 dicembre la rete "uniti contro la crisi" costituita da realtà di movimento, esperienze sociali, singole e singoli ha promosso una giornata di mobilitazione per circondare il Parlamento e far vivere le ragioni della "sfiducia" della società e dei movimenti al governo Berlusconi. Una grande assemblea popolare sotto Montecitorio, una mobilitazione in tutti i territori, come esercizio di democrazia, domanda di un'alternativa incompatibile con governi "tecnici", di "transizione" , "di responsabilità nazionale" magari incaricati di fare le manovre che "l'Europa ci chiede". Per mandare via Berlusconi e il berlusconismo. Per lo sciopero generale. Per ricostruire la possibilità di un'alternativa. Noi ci saremo.

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